Nuovi partner: nè intrusi nè concorrenti

Non perdere nelle famiglie ricomposte il posto privilegiato di genitore

Le ricerche concordano nel rilevare che i problemi maggiori nelle famiglie ricomposte o nell’incontro dei figli con i nuovi partner dei genitori, si hanno quando il “genitore acquisito” è la madre, di solito più coinvolta nella vita dei figli dei partner, rispetto a quanto avviene con il padre. Le nuove figure materne rischiano maggiormente di entrare in competizione con le madri biologiche. In questa rivalità, coperta o alla luce del sole, i figli sperimentano un acuto conflitto di lealtà che potrebbe stravolgere all’improvviso anche equilibri che sembravano consolidati.

Quando esistono nuovi partner al momento della separazione o entrano nella vita familiare successivamente, può essere utile non imporli intempestivamente ai figli. La possibilità di una nuova convivenza è un diritto del genitore, ma dal momento in cui si hanno messo al mondo dei figli o si hanno adottati, i diritti devono tener conto del dovere e del piacere di proteggerne la crescita.

La nuova convivenza va dunque realizzata con la massima delicatezza, garantendosi se non l’aiuto almeno la neutralità dell’altro genitore e lasciando ai figli tutto il tempo necessario per far fronte alla nuova situazione. Per questo è fondamentale che chi, avendo già dei figli propri, quando sceglie un nuovo compagno o compagna, lo faccia anche valutando le capacità e il desiderio dell’altro di svolgere un ruolo genitoriale nei confronti dei propri figli. In queste situazioni si crea una continua ricerca di equilibrio tra la capacità del nuovo partner di rispettare il ruolo dell’omologo genitore naturale e la presenza  di una certa dose di desiderio di stabilire un rapporto affettivo ed educativo con il figlio non suo.

In questa nuova situazione che si viene a creare risulta importante anche non aver timore che il nuovo partner dell’altro genitore, possa essere un terribile concorrente in grado di sostituirci nel cuore dei figli. Continuare a essere genitori entrambi, aiuta a non perdere quel posto privilegiato che bambini e bambine riservano a padre e madre. Se i figli hanno instaurato buoni rapporti anche con il nuovo partner dell’uno o dell’altro genitore, è bene considerare questo un evento felice , senza rivalità  o gelosie immotivate. E’, ovviamente , sperabile che i nuovi partner condividano questa prospettiva pacifica. Si eviterebbe, in questo modo, che i figli debbano accollarsi anche l’onere di doversi barcamenare tra rivalità, gelosie e ostilità degli adulti, ma possano invece muoversi con naturalezza e spontaneità senza sensi di colpa nei confronti dei propri  genitori.

Dott.ssa Luisa Capitoni

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