Emergenza Coronavirus

Le nostre riflessioni e alcune indicazioni utili in questi giorni difficili

Ormai è trascorso più di un mese dall’inizio di questo periodo straordinario dovuto all’emergenza coronavirus.

Questo tempo ha rivoluzionato il nostro modo di approcciarci agli altri ed anche noi, come professionisti della salute psicologica, ci siamo trovati a chiederci come poter essere di aiuto alle persone che ci hanno accordato fiducia nel tempo, consegnandoci i preziosi racconti delle loro storie, dei loro vissuti e delle loro emozioni.

Ci siamo interrogati su come poter intervenire con i nuovi pazienti che ci hanno contattato, non potendo essere presenti di persona. Ci sono venuti in soccorso gli ordini professionali con alcune indicazioni pratiche e, strada facendo, anche come equipe valuteremo come coordinarci per poter essere il più efficaci possibile, alla riapertura della nostra attività.

In questo periodo di forzata chiusura, non sono mancati il confronto e il sostegno tra noi e ciascuno ha scelto il proprio modo per essere di aiuto alla Comunità in questo periodo difficile. Ognuno con la propria storia, il proprio tempo e la propria professionalità.

Dalle condivisioni di queste settimane è perciò emersa l’esigenza di scrivere questo breve articolo di nostre riflessioni, con l’obiettivo di fornire anche alcune indicazioni, che riteniamo utili in questo frangente che ancora perdura.

L’emergenza del rischio di contagio da Coronavirus ci ha fatto conoscere altre forme di vivere e trascorrere il nostro tempo.

Abbiamo dovuto imparare a rallentare, a fermarci, a sentire la paura per noi e i nostri familiari.

Ci stiamo confrontando con il senso di incertezza verso ciò che sta accadendo, ci stiamo interrogando rispetto a quando tutto questo finirà, a quando potremo conviverci senza pensarci costantemente. In aggiunta ci sono le preoccupazioni economiche ed il senso di pericolo per coloro che sono maggiormente esposti e continuano a lavorare per il bene della Comunità.

Tutto questo sappiamo che può sfociare in emozioni difficili come ansia, profonda depressione o accanita rabbia alla ricerca di un colpevole. Ci mancano le nostre preoccupazioni quotidiane, che forse oggi non ci sembrano più così gravose come alcune ci sono sembrate un tempo, un tempo che sembra indefinitamente lontano, da tanto si è dilatato nella nostra percezione, mentre sono trascorse solo poche settimane.

Abbiamo dovuto imparare velocemente a “respirare”  in questo nuovo clima, perché se la paura aiuta a proteggersi, quando è troppa può impedire di vivere davvero. Abbiamo dovuto cercare strumenti personali e relazionali per continuare a vivere e la tecnologia fortunatamente ci è venuta in soccorso. Siamo esseri sociali, abbiamo bisogno di presenza, di contatto, di scambio.

Abbiamo il diritto e il bisogno di piangere i nostri morti ed essere privati perfino di questo e dei nostri riti consolidati può lasciare profondi solchi di lutti irrisolti, che non ci danno pace.

Ci auguriamo che questa circostanza ci aiuti a non dimenticare mai quanto le relazioni siano importanti e vitali per tutti noi e quanto spesso le diamo per scontate, le trascuriamo.

Tuttavia, nonostante tutte le drammaticità del periodo che stiamo vivendo e che ci fa sentire in un ”tempo sospeso”, forse, questo momento incerto ha anche permesso di osservare le cose da altri punti di vista.

Ci ha permesso di prendere maggiormente coscienza di ciò che è importante per noi: ad esempio per qualcuno la possibilità di trascorrere più tempo con i propri cari, per qualcun altro di sentirne la mancanza, l’opportunità di rivedere le proprie posizioni, per altri di conoscere il tempo da soli con se stessi.

Abbiamo dovuto affidarci alla nostra forza interiore, pur permettendoci momenti di stanchezza o paura, abbiamo sentito il desiderio dello scambio, di una carezza o di un abbraccio, forse qualcuno ha cominciato o ricominciato a pregare, scoprendo una nuova esigenza spirituale.

Qualcuno ha coltivato le proprie passioni, ha preso l’occasione per fare quelle cose che di solito rimandava a domani (e poi passavano anni), qualcuno si è messo nei panni del proprio partner, dovendo svolgere attività che solitamente non erano “di sua competenza”.

Molti genitori hanno dovuto rispolverare la fantasia e trovare in sé la motivazione e la forza di regalare ai figli un sorriso di speranza.

Ci rendiamo conto di quanto sia importante che ciascuno di noi senta le emozioni che sta vivendo come parte di una reazione naturale e coerente con le circostanze che ci stanno coinvolgendo, ma al contempo è fondamentale legittimarsi ad avere momenti di spensieratezza e serenità, perché la vita non si è fermata, qualcuno ci ha lasciato, ma noi siamo vivi, abbiamo diritto di vivere e di essere felici.

Pertanto concediamoci una risata, un film buffo, un applauso o una canzone sul balcone, un disegno con i nostri figli… Insomma qualche momento prezioso di normalità, che ci faccia stare bene, che ci faccia sentire vivi, perché la paura o il dolore non si portino via tutto ciò che siamo.

Concediamoci anche il silenzio, la lentezza, i cambiamenti negli equilibri che si giocano nella crisi, nella distanza e nella vicinanza. Magari possiamo provare ad accettare anche chi non reagisce come noi, ma si costruisce uno spazio mentale differente in cui non emergono le nostre stesse reazioni e in cui non riusciamo a rispecchiarci.

Se dovessimo sentire che ancora non è il momento di riprenderci un po’ di normalità, sopraffatti dalla preoccupazione o dal dolore, non dimentichiamoci che il tempo per liberarcene prima o poi arriverà. Diamoci tempo, arriverà per tutti, in momenti diversi, la spinta per riprendere in mano la propria vita e per tornare a sorridere.

Anche se può sembrare difficile, possiamo provare ad allenare il nostro sguardo per sentire che la nostra vita presente ha un senso e che vale la pena di essere vissuta, forse messa ancor più in evidenza dalla paura di questi giorni.

La nostra equipe è qui, continua ad esserlo e ad essere vicina a tutti quelli che ci stanno chiedendo aiuto, nel miglior modo in cui le contingenze ci permettono di operare.

Ci siamo attivati per fornire sostegno psicologico a distanza, organizzando i colloqui con modalità da remoto, e dando continuità alle persone che si sono rivolte a noi e portano avanti con determinazione e coraggio il proprio percorso psicologico.

Di seguito abbiamo pensato di raccogliere alcuni link che potrete scorrere e leggere, riteniamo che possano essere utili ed interessanti.

Un abbraccio collettivo a tutti quanti! Nessuno è solo!

                                                                                                        Per l’equipe dello studio

Dott.ssa Francesca GhilardiDott.ssa Laura Bellavite

 


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